Andamento Mercato immobiliare Spagna e Canarie nel 2022

Le Isole Canarie sono state la comunità autonoma Spagnola che ha registrato il maggior incremento nella vendita e nell’acquisto di case nel 2022, nello specifico il 31,6%, mentre nell’intera Nazione Iberica l’aumento è stato del 14,7%.

 
In realtà, le compravendite sono aumentate praticamente in tutte le comunità autonome Spagnole, tranne che in Navarra (-0,5%).
Dopo le Canarie, gli aumenti maggiori si sono registrati nelle Isole Baleari (25,6%) e nella Comunità Valenciana (23,9%), mentre il maggior numero di transazioni si è registrato in Andalusia (135.976), davanti alla Catalogna (102.108).
La Spagna ha chiuso l’anno scorso con quasi 650.000 compravendite di case, il dato più alto dal 2007, nonostante a dicembre si fosse già registrato un calo del 10,2% in un contesto di aumento dei tassi di interesse e di finanziamenti più costosi.
Con l’aumento del 2022, la compravendita di abitazioni aggiunge due anni di crescita dopo i cali del 2020 (-16,9%) a causa della paralisi provocata dalla pandemia e del 2019 (-2,4%), secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (INE), che ottiene i dati dai Catasti.
Dall’inizio della serie storica, 15 anni fa, il numero più alto di compravendite si è verificato proprio nel 2017 con quasi 780.000 operazioni.
Con l’eccezione del 2020, anno atipico a causa del coronavirus, dal 2018 in Spagna si sono registrate più di mezzo milione di vendite e acquisti all’anno.
Un numero che nel 2022 ha superato le 600.000 unità.
 

DICEMBRE 2022 SEGNA IL PRIMO CALO DOPO 21 MESI IN CRESCITA

Nonostante l’elevato numero di compravendite nel 2022, con 649.494 unità, la tendenza all’aumento, che già si stava attenuando, si è arrestata bruscamente, con un calo di oltre il 10% su base annua nel mese di dicembre, a causa dell’aumento dei finanziamenti con l’aumento dell’euro.
Inoltre, rispetto al mese precedente (novembre), le vendite sono crollate del 21,3%.
A dicembre sono state vendute 43.370 case, il dato più basso dal febbraio 2021.
In particolare, le vendite di nuove abitazioni sono scese del 18,8% a 35.617 transazioni, il dato più basso da aprile 2021.
Per quanto riguarda le abitazioni di seconda mano, il calo è stato minore, pari all’8%, con 7.753 transazioni, il dato più basso degli ultimi due anni.
Ad eccezione delle Asturie, dove è aumentato del 5%, l’acquisto di abitazioni è diminuito in tutte le comunità e i cali maggiori si sono registrati a La Rioja (19,5%), Madrid (17%) e Andalusia (14%).
 

EVOLUZIONE NEL CORSO DELL’ANNO

La compravendita di abitazioni ha iniziato l’anno con un forte aumento del 31% rispetto al 2021, ancora segnato dall’impatto della pandemia.
Questi aumenti sono stati a due cifre fino a luglio, quando si sono moderati all’8%.
Nei due mesi successivi la crescita percentuale è stata inferiore, ma a ottobre l’aumento è tornato a due cifre, superando il 10%, una tendenza che è proseguita a novembre.
Tuttavia, la tendenza al rialzo si è interrotta a dicembre con un calo del 10%.
Nel corso dell’anno, il numero più alto di vendite è stato registrato a maggio, quando sono state vendute più di 60.000 unità, un numero che non si vedeva dal gennaio 2008.
Ad eccezione di aprile e dicembre, in tutti gli altri mesi le transazioni abitative hanno superato le 50.000 unità.
Oltre all’INE, i notai stimano l’aumento delle compravendite al 6%, mentre i conservatori dei registri al 14%.
I notai hanno già percepito cali a novembre (-8,2%) e dicembre (-17,8%) a causa dell’aumento dei tassi e i conservatori hanno rilevato un calo del 10,6% nell’ultimo trimestre.
 

LE ABITAZIONI USATE TRAINANO IL MERCATO E SEGNANO I MASSIMI

Nel 2022, oltre l’80% delle compravendite ha riguardato abitazioni usate, 532.459, il 17,7% in più rispetto al 2021.
Nel frattempo, le vendite di abitazioni nuove hanno totalizzato 117.035 transazioni, il 2,6% in più.
Praticamente tutte le compravendite sono state libere, oltre il 92%, mentre il restante 7,8% è stato costituito da abitazioni sovvenzionate.
Le transazioni più frequenti sono state quelle tra privati, 451.369, con un aumento del 15%.
 
FONTE LEGGOTENERIFE